Tu a quale appartieni?
Pandemia e chiusure hanno portato le vendite dei passatempi cosiddetti da casa alle stelle. Ma tra questi, il puzzle, si è dimostrato il vero best seller dell’anno scorso e dell’anno corrente.
Se analizziamo i dati dei più importanti produttori di giocattoli e giochi da tavolo, scopriamo che, in alcuni casi, le loro vendite di puzzle sono balzate del 370%, e, solo a marzo, le vendite erano dieci volte più alte dello stesso mese nel 2019. Dieci volte. Non poco.
La domanda sorge spontanea: perché, tra tutti i giochi in scatola, proprio i puzzle?
Nell’era del digitale, del videogame, un trend del genere poi sembra ancora meno scontato.
Essendo di parte – da editori specializzati sul territorio abbiamo un catalogo di puzzle dedicati al Lago di Como – abbiamo messo a fuoco alcuni criteri che spiegano questo successo inaspettato:
- E’ un passatempo intergenerazionale, coinvolge persone di tutte le età.
- Grazie al puzzle possiamo creare panorami stupendi ed evocativi, gli stessi che oggi non possiamo raggiungere a causa delle restrizioni governative. Quindi, dove il corpo non può andare, ci può almeno arrivare la mente.
- Ci insegna la pazienza, la concentrazione, la perseveranza e la capacità di sopportare il senso di frustrazione. Caratteristiche non scontate, importantissime oggi per resistere alla sospensione forzata della nostra quotidianità.
LINK: Corriere.it: Il Coronavirus fa volare le vendite dei puzzle
Puzzle: 6 modelli caratteriali dei giocatori.
Veniamo a noi. Perché anche noi, tra le vendite, abbiamo registrato questa tendenza. Ma abbiamo anche qualcosa in più da raccontare: incontrare tanti appassionati di puzzle ci ha permesso di fare luce su questo mondo e ci ha permesso di capire quanto siano diversi e colorati gli approcci dei giocatori. Così, ci siamo divertiti con un piccolo esperimento: abbiamo selezionato alcune tipologie caratteriali, sei modelli psicologici base di appassionati di puzzle.
1 – L’INGEGNERE
È come con la pizza. C’è chi, semplicemente, mangia una pizza tagliandola a fette e c’è chi si lancia in progetti ingegneristici di alta precisione, esportando prima la crosta, poi la parte interna o viceversa. Il modello – ingegnere è ordinato, rigoroso, nel rispettare il suo schema mentale. Solitamente, lo spazio del tavolo in cui gioca è suddiviso in compartimenti, dei veri e propri distretti di gioco. E quando comincia, comincia SOLO partendo dalla cornice o, viceversa, SOLO da un dettaglio centrale.
2 – LO SMART WORKER COMPULSIVO
E’ l’opposto ideale dell’ingegnere. Nel soggiorno dello smart worker c’è un tavolo e, su quel tavolo c’è tutto. Portatile, cuffie, fogli stampati, la tazza della colazione, il pranzo appena cucinato e sì… anche il puzzle in opera. Inutile dirlo: il modello smart worker è un po’ troppo disordinato e, quando arriva alla fine del rompicapo, si accorge sempre di aver perso qualche pezzo.
3 – IL ROMANTICO
Per il romantico non ci può essere divertimento senza l’atmosfera giusta. E’ necessario giocare al puzzle in una stanza asettica, dove avviene una vera e propria trasmigrazione dell’anima del giocatore all’interno dell’immagine che sta assemblando. Importantissimo, per la riuscita della trasmigrazione, il corretto utilizzo di un altro elemento: la musica. Se il modello romantico si sta dilettando con un puzzle su Como, ad esempio, sarà la musica popolare della zona ad accompagnare il gioco, magari qualche pezzo di De Sfroos.
4 – L’ESTETA
Che ci crediate o meno, questo modello comportamentale esiste e noi, di esteti, ne abbiamo incontrati più e più volte. Si tratta sempre di un signore distinto e ben vestito. Si aggira per gli scaffali della nostra libreria con fare discreto e silenzioso. Poi però, il suo approccio verso il venditore, è diretto. Chiede espressamente un puzzle già completato da appendere in casa. Noi gli spieghiamo che non ne abbiamo. Cerchiamo comunque di esaudire la sua richiesta proponendogli un poster avente lo stesso soggetto.
Niente da fare, l’esteta non vuole scendere a compromessi. Si tratta solo di una scelta stilistica, oppure vuole vantarsi con amici e parenti della riuscita di un puzzle che in realtà non ha mai iniziato?
5 – IL CAMPIONE
Il campione non compra mai – ma proprio mai – dei puzzle con meno di 1000 pezzi. E’ un competitivo di natura. Lo è con se stesso e con gli altri. Per questo, per il campione, la composizione di un puzzle è uno sport individuale. Non ci gioca solo perché è un passatempo o per riempire la parete del soggiorno di immagini suggestive. Gli importa soprattutto dimostrare a se stesso quanto è bravo. Per lui, il gioco in scatola in questione, è un impegno da affrontare con instancabile dedizione. Non c’è enigma che tenga, davanti al campione.
6 – IL CONVINTO
È l’esatto opposto del campione. Il convinto è senza dubbio un tipo pieno di buoni propositi ma è molto carente all’atto pratico. A quanti è successo di cominciare una dieta e poi mollarla? Quanti hanno comprato scarpe, t-shirt e pantaloncini da running per poi abbandonarli nell’armadio? Ecco, questo è l’atteggiamento del convinto: inizia il puzzle pur sapendo di non essere un tipo paziente, ammettendo di non essere un amante dei giochi da tavolo in generale. Sembra non esserci perplessità in grado di smuovere la sua volontà di ferro. Ma è stato scritto dal destino: il convinto lascerà il puzzle incompiuto, ancora prima di aver raggiunto la metà.
E voi, a che modello psicologico appartenete?