Maurizio Sangalli

Com’è profondo il lago

Il ritrovamento di alcune ossa sulle rive del lago dà il via a un’indagine grottesca e intricata attraverso gli scheletri, veri o presunti, negli armadi dei cittadini di Como e la sua provincia.

20,00

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ISBN/EAN: 9788898911677

Anno: 2022

Formato: 15x21cm

Nr. pagine: 324

Rilegatura: brossura

Categorie: ,

Descrizione

Un romanzo per chi ha amato la comicità e l’esistenzialismo di film come Crimini e Misfatti di Woody Allen, e per chi non resiste al piacere di perdersi dentro intrecci complicati, per poi riemergere, all’ultima pagina, grazie a quell’unico pezzo di puzzle mancante che ridà un senso al tutto.

Il lago di Como, palcoscenico perfetto per un noir tragicomico

Gianni Molteni, il commissario col cognome più comune a Como, un mattino d’ottobre si ritrova davanti a dei resti umani rinvenuti sulla riva del lago, accanto al Tempio Voltiano. È il nuovo caso atteso da anni nella città dove “non succede mai niente”. Finalmente il disincantato Molteni e il suo agente, l’esuberante Frigerio, tornano in azione: il primo, con la sua mania per l’ordine, votato alla ricerca della verità e della morale assoluta; il secondo, con la sua visione pratica e sbrigativa nei confronti di un mondo senza retropensieri.

Ma l’aspirazione di Molteni, una volta cominciate le indagini, naufraga ben presto alla scoperta di mille altri scheletri chiusi a chiave negli armadi di provincia, rivelando un’umanità assurda, ridicola, angosciata e, soprattutto, insospettata. Allucinato di fronte alle escort del più famoso night club ticinese, turbato dall’alienazione di casalinghe disperate, allibito dallo squilibrio di artisti di frontiera, bombaroli lacustri, doganieri danzanti e, soprattutto, colleghi infidi e malfidati, Molteni, di sorpresa in sorpresa, in un crescendo di comicità e tragedia, avrà la possibilità di fare nuova luce su una strage del passato, e di confrontarsi finalmente con il suo mistero personale, sommerso, da tempo, nelle profondità del suo inconscio.

“Scheletri nell’armadio” precisò Molteni, “è un modo di dire che non ti giustifica ogni volta che ne apri uno, perché un conto è uno scheletro metaforico e un altro è frugare fisicamente nelle vite altrui senza motivo, tirandolo giù, quell’armadio, per giunta”.

 L’autore 

Maurizio Sangalli è scrittore e regista. Formatosi alla scuola Ipotesi Cinema di Ermanno Olmi, ha cominciato come umorista nell’ambito della comicità milanese.  Lavora come autore per Rai, Mediaset, Disney, Amazon. È docente di scrittura creativa presso il Master Internazionale di Sceneggiatura e Produzione dell’Università Cattolica di Milano.

Un conto è dire il caso, pensava. Una cosa succede per caso, guarda caso, putacaso, eccetera, pensava. Ammettiamo che ci siano cose che accadono davvero per fatalità, ma tutto il resto, l’intero sciatto accrocchio del mondo, la serie di cause ed effetti, quella famosa farfalla che batte le ali a Lugano e viene giù il Duomo qui a Como, quello no, non è un caso, lì c’è sempre un responsabile e questa farfalla alla fine la deve pagare. Così pensava appunto Gianni Molteni scendendo di corsa le scale della questura e uscendo nella stramaledetta pioggerella ottobrina di chi ha lasciato a casa l’ombrello.

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