Il lago maestro
Per alcuni, il lago, è una scelta. È stato così anche per Giuseppe Guin, autore di questo toccante monologo andato in scena al Teatro sociale il 16 Gennaio 2014. Un racconto intimo e suggestivo, in cui il lago si rivela maestro di un nuovo modo di vivere.
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Descrizione
Il Lago Maestro – I testi dello spettacolo di Giuseppe Guin e Marco Fusi
Per alcuni, il lago, è una scelta.
È stato così anche per Giuseppe Guin, autore di questo toccante monologo andato in scena al Teatro Sociale il 16 Gennaio 2014. Un racconto intimo e suggestivo, in cui il lago si rivela maestro di un nuovo modo di vivere.
Non mi è mai piaciuto il lago. . . soprattutto il lago di Como
Inizia tutto con un arrivo in barca. Siamo lì, fermi su quella barca che scivola su un lago immobile e la sua prima volta diventa la nostra prima volta. Di fronte, appare un vecchio rudere nella cava di pietre a faggeto Lario.
È amore a prima vista.
“Ci ho messo del tempo a capire che cosa fosse quel piccolo rifugio. . . Un angolo di lago mai visto, inaspettato. Affascinante. Affascinante. . . come mai era riuscito ad affascinarmi il lago di Como.
L’ Antonio, L’Assunta e. . .
Il Lago Maestro è la voce di un uomo che scopre un angolo di mondo e si emoziona. Ma è anche la voce di un luogo e degli incredibili personaggi che ci abitano. Come l’Assunta che “aveva ottant’anni come i quattro muri di sasso dove era nata” e “aveva fatto di tutto per tenere fuori di casa le modernità”. O L’Antonio, “selvatico di carattere”, “con le sue reti da rammendare”.
L’autore diventa parte di questo universo e ammette:
“da quel giorno non sopporto più la città e non sopporto più nemmeno il mondo che le gira intorno”.