Ilaria Bodero Maccabeo

In punta di piedi a Gerusalemme

13,00

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ISBN/EAN: 9788898911011

Anno: 2014

Formato: 12x16cm

Nr. pagine: 136

Rilegatura: brossura cucita

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Descrizione

In punta di piedi a Gerusalemme: il titolo del libro racchiude il significato che l’autrice dà a questo viaggio, riflessioni profonde e immagini vivide che ammaliano il lettore.

Questo è solo l’ultimo dei numerosi viaggi che Ilaria compie da sola a piedi, di chilometri ne ha calpestati circa 50.000, per ogni avventura l’autrice ha sempre tenuto un diario.

L’autrice viaggia mossa dalla continua ricerca della bellezza e dello stupore, per lei è bellezza sia il fiore sbocciato in mezzo a una distesa di cemento sia la consapevolezza di essere sola ed impotente di fronte al mondo, sapendo di potersi affidare solo all’aiuto disinteressato delle persone che incontra lungo il cammino; sì, perché lei a queste persone non ha nulla da offrire se non la compagnia e la sua storia.

Ma questa volta sia la meta sia il diario sono speciali. Ilaria vuole andare a conoscere Dio, e per farlo decide di entrare in casa sua, nelle pagine del libro si trova una lunga testimonianza della sua fede e della sua silenziosa preghiera.

Un percorso emozionante ma estremamente difficile

Ilaria viaggia a piedi, da sempre la bellezza dei suoi viaggi si misura nei passi fatti. Con lei di solito c’è Bubù, meticcio napoletano, anche lui appassionato scrittore. Questa volta però Ilaria cammina da sola.

Lentezza

Camminare rende lento il viaggio e le permette di assaporare le sfumature dei luoghi che attraversa, immergersi nelle atmosfere, fare sui l’asfalto, la terra, i sentieri e i sorrisi che incontra.

Fatica

Camminare per tanti chilometri è faticoso, diventa una sfida con se stessi, bisogna riuscire a superare i momenti di difficoltà e sconforto. In un viaggio non organizzato, di cui si conosce solo la meta, l’imprevisto è dietro l’angolo.

Diventa terapia mentale, esercizio di solitudine e fiducia verso il prossimo. È un tu per tu, la scusa per guardarsi dentro mentre si ammira il paesaggio.

Introspezione

Ilaria lo sa fare bene e in questo libro In punta di piedi a Gerusalemme scrive una lunga lettera a Dio, un lungo monologo interiore che è quasi poesia, intervallata dal racconto di questo viaggio un po’ della speranza.

Oggi mi imponi una prova dura: sostare nella tristezza. Ci provo. Guardo i rami spogli e sgocciolanti di pioggia e aspetto. Cerco di non mettere impazienza in quest’attesa, non polvere di desideri, non fretta di foglie verdi e luccicanti al sole. Attingo sole dallo scrigno dei ricordi. Il viaggio, dunque, è incominciato. Un’amica mi aspetta alla stazione con il suo sorriso largo e l’accoglienza, sorella maggiore dell’amicizia. Mi porta a casa sua dove ha preparato una cena frugale e saporita, fra i gatti e i limoni, dentro un piccolo giardino dove si attorciglia una buganvillea.

È settembre, la notte è ancora dolce. Scorrono parole, non so, dico, sono partita, il resto si vedrà. E poi il sonno è buono, fino al mattino in cui mi alzo e vado a camminare fra gli ulivi. Vorrei che la strada per Gerusalemme fosse tutta così, un viottolo di campagna che corre diritto in mezzo a un uliveto. Provo a chiedertelo.

 

in punta di piedi a Gerusalemme
In punta di piedi a Gerusalemme
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