Massacro a 2000, fiaba animalista
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ISBN/EAN: 9788898911028
Anno: 2014
Formato: 12x19cm
Nr. pagine: 102
Descrizione
Massacro a 2000 è una fiaba contemporanea ambientata in un paesino turistico montano dei Grigioni, in Engadina.
Sergio Marzorati, scrittore comasco, ha scritto Massacro a 2000 a Sils-Maria, in Engadina, nel luglio del 2000.
Narrare questa storia potrebbe essere invenzione inutile se non si basasse su un caso accaduto, e dimostra come le più belle favole siano radicate nella nostra vita.
Gottfried Keller
Il piccolo paese di Sils-Maria viene scosso da una tremenda epidemia che colpisce i turisti in vacanza in questo meraviglioso angolo di Engadina.
Incriminate, senza prove, sono le marmotte che subiscono silenziosamente il tremendo verdetto: sterminio dei branchi nella zona Est del Parco.
Un giovanissimo guardaboschi non ci sta e, con in testa ancora gli insegnamenti del saggio nonno e sotto gli occhi di una Brigitte Bardot più che mai animalista, si ribella a questa ingiusta condanna, mettendo a rischio i suoi affetti e il suo lavoro.
“A chi ha da sollevare obiezioni o porre ancora domande, è concesso di farlo prima dell’alzata di mano” e il sindaco risistemò i fogli nella cartella.
Vi fu un attimo di silenzio quasi assoluto, se non vi fossero stati gli uccelli sull’olmo.
“Nulla da chiedere?”.
Allora Pietro si levò e mosse verso il tavolo.
“Però non è certo che siano le marmotte” riuscì a dire dopo un momento.
“Per ora niente è certo. Per quanto drastica, è misura soprattutto cautelativa”.
Pietro è un ragazzo di 20 anni, taciturno e solitario, è considerato da tutti un sognatore e un idealista come nonno Julius, quest’ultimo era considerato il tipo bizzarro del villaggio per i suoi modi di fare e per la sua cocciutaggine.
“La semplicità del giusto sarà derisa” era uno dei tanti insegnamenti che aveva trasmesso al nipote.
Riuscirà Pietro a salvare le marmotte?
Pietro tenterà con ogni mezzo a sua disposizione di salvare le marmotte della sua riserva, ricorrendo a stratagemmi suggestivi, come adescare con la musica della sua armonica le bestiole ispirandosi al pifferaio magico di Hamelin – una favola che soleva raccontargli nonno Julius -; improvvisarne un furto notturno o invocare infine l’intervento della musa protettrice degli animali Brigitte Bardot, supplicando il suo poster affisso in camera.
Dalla recensione di Salvatore Couchoud su “Il settimanale della diocesi di Como” del 17 gennaio 2015.
Una fiaba moderna? Senza alcun dubbio, e non si capirebbe come avrebbe potuto essere diversamente. Per di più una fiaba animalista, il che proprio non guasta. Ma ciò che conta è che sia una bella fiaba, da consigliare più ai grandi che ai piccini. Perché tra questi ultimi, si può esserne certi, non si troverebbe nessuno disposto a massacrare legioni di marmotte sulla base di un semplice sospetto, o per meglio dire del pregiudizio, peraltro vecchio come il cucco, che riconosce alla specie umana il diritto di disporre e di agire a piacimento nell’ordine dei fenomeni naturali, letti e interpretati su scala antropica e quindi suscettibili di tutela o condannati all’estinzione secondo i capricci delle mode culturali e gli arbitri del potere politico. Ma non è lecito esprimere la medesima certezza in margine al comportamento degli adulti intorno alla stessa questione. Ed ecco allora che anche una semplice fiaba può educare, indipendentemente dalla mancanza di un happy end e dall’assenza di gnomi, fate, folletti e orchi deformi che normalmente conferiscono a quel genere letterario le sue più tipiche e tradizionali connotazioni.
Una storia toccante, raccontata poeticamente da Sergio Marzorati.