Il misterioso apparecchio subacqueo affondato nel Lario
Nel novembre del 1920 un misterioso apparecchio subacqueo venne calato nelle acque del Lago di Como e qui, purtroppo, andò tragicamente perduto. Questa è la storia di ciò che avvenne allora e dei tentativi di ritrovarne il relitto compiuti molti anni dopo.
15,00€
Ti serve aiuto? Scrivici direttamente su WhatsApp +39 347 3783594.
Descrizione
Il misterioso apparecchio subacqueo affondato nel Lario
Un misterioso apparecchio subacqueo, una vicenda persa negli anni e sotto le acque scure del Lago di Como, un pezzo di storia della subacquea destinato a rimanere irrisolto
Nel novembre del 1920 un misterioso apparecchio subacqueo venne calato nelle acque del Lago di Como e qui, purtroppo, andò tragicamente perduto. Questa è la storia di ciò che avvenne allora e dei tentativi di ritrovarne il relitto compiuti molti anni dopo, secondo quanto è stato possibile ricostruire a partire dalle cronache dell’epoca e da quanto emerso in occasione della campagna di addestramento e ricerca avvenuta nel 2011 per opera dei sommozzatori dei Vigili del Fuoco del Nucleo di Milano.
I fatti qui narrati e alcuni dei personaggi di questa storia sono quindi reali, mentre altri elementi del racconto sono necessariamente frutto di invenzione.
Ricostruzioni storiche e delle operazioni di ricerca del misterioso apparecchio subacqueo
Per le ricostruzioni storiche riferite al periodo della Prima guerra mondiale è stato compiuto uno studio sistematico della situazione generale, con approfondimenti sugli eventi relativi alla guerra condotta sui mari e, in particolare, in Adriatico, oltre che a livello locale sul territorio lariano. Più complessa l’indagine storica per quanto riguarda invece la ricostruzione del contesto tecnologico e subacqueo all’epoca dei fatti, che ha avuto per oggetto non soltanto le attrezzature utilizzate dai palombari per i lavori in immersione e la loro evoluzione, ma anche i tentativi di esplorazione del mondo sommerso compiuti attraverso l’utilizzo di mezzi sommergibili che avrebbero portato in seguito alla nascita dei primi sottomarini.
Le informazioni sono state raccolte attraverso il raffronto e la lettura di testi specifici, pubblicazioni, documenti digitali e cartacei reperiti in archivi, musei, biblioteche e anche online. Un approfondimento ritenuto essenziale per una corretta contestualizzazione dell’invenzione del prototipo andato perduto, per una valutazione della sua importanza storica e dell’interesse che questo oggetto ha poi suscitato. Parte dei risultati di tale studio sono stati sintetizzati in due schede poste a conclusione del racconto.
Infine, la ricostruzione delle operazioni di ricerca del relitto e dei successivi sopralluoghi condotti dai sommozzatori dei Vigili del Fuoco di Milano, nonché la descrizione della strumentazione da loro utilizzata, è stata possibile grazie alle informazioni e ai dati raccolti direttamente sul campo attraverso l’attività di giornalista svolta in quegli anni dall’autrice, con interviste ai dirigenti e ai responsabili delle operazioni e ai rappresentanti delle istituzioni e degli enti coinvolti, di volta in volta pubblicate su quotidiani online locali. Tale attività di cronaca ha successivamente contribuito, insieme a quella, parallela, di altre testate comasche e triestine che si interessarono alla vicenda, a richiamare l’attenzione anche delle emittenti televisive e a dare alla storia del misterioso apparecchio subacqueo visibilità nazionale.
Un libro adatto a tutti
Una ricostruzione puntuale e scorrevole di un avvenimento curioso per i più e di importanza storica per gli appassionati di subacquea.