Storia di Como
Un’imprescindibile documento della storia comasca. Un’antologia unica e introvabile. Cinque volumi per ripercorrere la storia di Como, in una rarissima edizione.
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Descrizione
Un’antologia unica e introvabile: cinque volumi per ripercorrere la storia di Como, dalla preistoria al XVIII secolo.
Torna la ristampa anastatica dei volumi originali usciti per la prima volta tra il 1789 e il 1802.
Solo cinque cofanetti disponibili, curati e pubblicati da Libreria Meroni Editrice nel 1992.
L’antologia è suddivisa in tre parti.
Nella prima parte, l’autore racconta gli avvenimenti dalla prima origine di Como fino all’estinzione del regno dei Longobardi.
Nella seconda parte, si racconta del regno di Carlo Magno, fino al dominio di Azzone Visconti.
La terza parte comprende tre tomi. Dal dominio di Azzone Visconti si passa alla morte di Francesco II, ultimo dei duchi di Milano della famiglia Scorza, fino ad arrivare al 1796.
Cosa si dice sulla Storia di Como
“L’importanza e la modernità del lavoro storiografico di Rovelli sono state riconosciute, pur nella diversità di valutazioni nel corso del tempo, da tutti gli studiosi che se ne sono occupati, a partire da Cesare Cantù. La Storia di Rovelli è frutto di un lavoro minuzioso, sistematico, critico e attento alla documentazione del quale danno conto, con precisione ed esattezza, le numerose note. Apprezzabile ancora oggi per lo stile chiaro e pacato, la narrazione supera i limiti delle storie municipalistiche di fine Settecento e Ottocento collegando, per gradi successivi, gli eventi della città con quelli del territorio lariano e dello Stato milanese”.
L’autore
Da Treccani.it:
“Austero, schivo e religiosissimo, travagliato da problemi di salute, Giuseppe Rovelli trascorse gli ultimi anni circondato dai familiari nei suoi possedimenti, dedito al completamento della sua opera maggiore, ancora oggi imprescindibile documento della storia comasca”.
Il marchese Giuseppe Rovelli nacque a Como il 18 marzo 1739. Figura di prestigio a Como, a cui oggi è dedicata una delle più famose vie del centro storico, seppe coniugare il gusto per la storia a una notevole capacità di analisi. Intellettuale e politico, aperto agli influssi dell’Illuminismo, visse con uno spiccato senso di appartenenza verso la comunità comasca, interessandosi al servizio pubblico, ricoprendo importanti cariche.
Morì a Como il 25 maggio 1813.