Il nonno, viaggiatore a km 0, un giorno mi disse:
“Ma dove è che vai in vacanza dall’altra parte del mondo che abbiamo già tutto qui!”
Avete mai sentito parlare di undertourism e staycation?
Nemmeno io in realtà prima di qualche settimana fa, ma dietro a questi anglicismi non ci sono nient’altro che forme di turismo ecosostenibile.
Undertourism è un approccio al turismo con una logica opposta al turismo di massa, con località e grandi città sovraffollate e flussi incontrollati di turisti; in pratica undertourism vuol dire cercare destinazioni alternative, piccoli gioielli che conservano stili di vita sani e culturalmente rilevanti.
Staycation invece è una vacanza in cui si rimane “a casa”, o meglio nei dintorni.
Escursioni e gite alla scoperta dei luoghi, delle storie e delle meraviglie che ci stanno sotto al naso (e proprio per questo non li vediamo, li sottovalutiamo o li diamo per scontati).
Molti blog di viaggi e di informazione sugli stili di vita ecosostenibili spiegano i vantaggi di questi “nuovi” approcci al turismo con diversi articoli molto esaustivi.
Leggi: Understourism – Staycation
Quella di quest’anno sarà l’estate più bella e interessante di sempre.
Bene, ora è tutto chiaro e sorprendente: mio nonno era un “undertourist” e uno “staycationer” antelitteram.
La differenza tra il turista e il viaggiatore
(In dialetto):
“Ma dove è che vai in vacanza dall’altra parte del mondo che abbiamo già tutto qui!”
Non l’ho mai condivisa fino in fondo questa frase e mi ha sempre fatto sorridere.
Ciò che non avevo capito era la differenza tra il turista e il viaggiatore.
“Dopo poche settimane, o pochi mesi, il turista si affretta a tornare a casa; il viaggiatore, che non appartiene ad alcun luogo in particolare, si sposta lentamente da un punto all’altro della Terra, per anni.”
(Paul Bowles)
A mio nonno non è mai interessato nulla essere turista.
A suo modo, però, era un viaggiatore: un viaggiatore a “km 0”.
La sua Terra era racchiusa in un raggio di 50 km.
Per il nonno la Montagna era Lenno.
Le Città erano Busto Arsizio in primis, dove si ritrovava ogni tanto con vecchi amici del militare e andava a mangiare in quel ristorante così elegante; e poi Como per le ricorrenze importanti.
“Nonno, ma Milano?”
“Troppa gente, troppo traffico, troppa frenesia”.
La campagna gli era tutta attorno, osservava sempre (meditava?) e faceva due passi fuori casa, arrivava nei campi, e mentre faceva altri due passi lungo il sentiero si ritrovava d’improvviso in un altro mondo: nel bosco.
Spesso prendeva la bicicletta, la mitica Graziella (anche se era della nonna), e andava in esplorazione o in paese.
E il nonno il suo territorio lo amava e lo valorizzava perché lo conosceva bene (nonostante non abbia studiato e non abbia approfondito le vite dei padri fondatori), ma soprattutto l’ha vissuto ed era parte attiva e integrata della comunità in cui viveva.

In Nepal si dice che il mondo è una ruota a otto raggi. Al centro c’è una montagna altissima, il monte Sumeru, intorno otto montagne, i raggi della ruota, e tra di loro otto mari. E si domanda il saggio: «Avrà imparato di più chi ha fatto il giro delle otto montagne o chi è arrivato in cima al monte Sumeru?».
Da: Paolo cognetti, le otto montagne, einaudi, torino, 2016
Ognuno è il centro del proprio mondo e intorno a lui i raggi della ruota sono le persone che gli sono care. Conoscersi è difficile come salire il monte Sumeru.
Torniamo ai noi e a questa nostra estate
Dal 2009 la Dominioni Editore ha avviato una collana di guide sul territorio lariano e brianteo: la collana 100e50, che consiste nell’individuazione di 100 (o 50 appunto) cose da scoprire e ricordare in una località.
Ogni pagina della guida è una scheda con un’immagine e un testo di approfondimento che risponde alle classiche domande del giornalismo (e dei curiosi): CHI, COSA, QUANDO, DOVE E PERCHÉ.
Gli autori sono tutti locali e conoscitori dei luoghi di cui hanno scritto.
Nella selezione dei luoghi da scoprire non ci sono destinazioni inserite per accordi commerciali, ma per rilevanza storica, culturale, architettonica o naturalistica.
Insomma, quest’estate probabilmente staremo a casa, che grande opportunità!
Non ci resta che organizzarci e individuare le mete da scoprire e da godere.
Ce ne saranno tante e alcune saranno così belle che non ti stancherai mai di tornare a visitarle.
Viaggiatore a “km 0”, ecco qualche consiglio :
Villa romana di via Zezio.
Nel 1975, in via Zezio, alle spalle della Scuola Materna, sono stati scoperti i resti di una grande villa romana edificata su più livelli, databile tra il I e il II secolo d.C., costruita in posizione panoramica…
Fiumicella
A fianco del torrente Gerenzone (l’etimologia riporta alla parola dialettale gera, ossia ghiaia) si delineano molte derivazioni che vi scorrono in parallelo per tratti più o meno brevi: sono ben visibili da Laorca e Malavedo e sono dette “fiumicelle”…
Il Pratum Magnum (Piazza Trento e Trieste)
Se c’era un luogo simbolo in Monza, questo era il Pratum Magnum, la grande piazza al centro del borgo, utilizzata fin dal XIII secolo dagli Umiliati per candeggiare i panni di lana, subito dopo la lavatura nelle acque del Lambro. È qui che si sviluppa la conoscenza delle tecniche che rendono famosi in tutta Europa i “panni de Monscia”…
Le bolle
Non è raro imbattersi, percorrendo boschi e pascoli della Valle Intelvi, in piccole o grandi pozze d’acqua che punteggiano il territorio. Si tratta delle “bolle”, laghetti naturali di acqua piovana – raramente sorgiva – che un tempo venivano usate come abbeveratoi per il bestiame.
ECLETTISMO E LIBERTY
Brunate è un museo a cielo aperto dello stile Liberty ed Eclettico. Nel 1915 si registrano centoquaranta nuove costruzioni, rispetto ai dati del 1875, e tra queste ben sessantadue ville. Dal 1890 al 1940, molte famiglie altoborghesi, in prevalenza milanesi e comasche, si scatenano a inventare le dimore per la villeggiatura più affascinanti e fantasiose.
Si possono seguire quattro principali percorsi per poterle ammirare.
E ancora…
50 baite e rifugi del Lago di Como